Il lavoro in città, chiuso dentro quattro mura, il fegato un po’ irritato per la costante fretta e per esigenze lavorative, i polmoni (anche loro) un po’ irritati per ciò che si respira, mi ha un po’ deluso e un po’ stancato. Ed allo stesso modo in cui decisi di intraprendere la carriera di free-lance, alla ricerca del miglior rapporto responsabilità/soddisfazione, ho deciso di migliorare la mia sfera di ricerca delle soddisfazioni.
Un’altra molla importante del motore di questa idea è l’amore per la natura (e per me stesso che ne faccio parte) che mi ha spinto a pormi delle domande su come io viva, su come io mi muova, su come io mangi.
In pratica sul rapporto che esiste tra Me, in quanto essere vivente, e la natura ed, in modo più allargato, il pianeta, su cui viviamo TUTTI.
Nel corso degli anni ho acquistato, vicino casa, alcuni terreni e boschi semplicemente per possederli, per amore della natura, per poter pensare soddisfatto: “ho un bosco e produco ossigeno”. Perché non meditare su come far sì che questi terreni non producano solo ossigeno, ma anche frutta, verdura, energia e una moltitudine di altre cose possibili? Il tutto con il minor impatto possibile sull’ambiente?
Taglio corto!
Fuori dalla città, ritmi naturali, frutta e verdura sani (e so davvero da dove vengono), attività all’aria aperta: in più il benefit di riequilibrare un po’ anche i ritmi della mia vita. Lavorare la terra, curare gli alberi e le colture è un impegno, soprattutto se ci si vincola ad una produzione esclusivamente naturale ed alla massima sostenibilità ambientale, ma è anche un onore ed una soddisfazione. Osservare appagati le prese dell’orto dopo qualche ora di forca-vanga fa pregustare la sugosità dei pomodori ed il dolce dei piselli freschi già ad ottobre.
La sorpresa che anima, al momento dell’assaggio, chi scopre lo straordinario sapore di un ortaggio appena colto dalla pianta, rende onore agli obbiettivi prefissati ed al lavoro svolto per raggiungerli. Inoltre se l’obbiettivo non è la massima produttività ma la massima qualità dei prodotti, ci si può dedicare al lavoro seguendo i tempi della natura, senza affannarsi alla ricerca di ciò che in quel momento non dovrebbe essere disponibile.
Mettersi in gioco completamente, studiare, ascoltare chi sa per imparare, fare ricerche, lavorare duramente per una più ampia conoscenza, metterla in pratica, e gustarne i frutti (nel vero senso della parola).
Questa è, un po’ poeticamente, la storia di come è nata l’Azienda Agricola Daniele Neve e la filosofia del progetto AgriDen.