La fabbrica di ossigeno

La fabbrica di ossigeno

Investire nel futuro acquistando un bosco

Produzione agricola che fa bene alla natura

usava, anni or sono in campagna, che un nonno piantasse un albero per il neonato nipote. Era un dono a lunga scadenza ed un impegno che il nonno prendeva, dovendo far sì che l’albero crescesse assieme al nipote.
Tale usanza è pressoché perduta.
Anziché guardare al futuro seminando nuovi alberi, ci diamo un gran da fare per eliminare quelli già presenti sul suolo. Vero è che negli ultimi anni, nonostante gli incendi, la cementificazione, l’inquinamento, ecc. ecc., le foreste in Italia stanno aumentando, ma tale dato va anche interpretato nell’ottica dell’abbandono dei paesi di montagna e della piccola agricoltura in generale.
Quando negli anni novanta ho acquistato il primo pezzettino di bosco, non ho mai considerato di poterne ricavare legna da vendere, o di trasformarlo a coltivazione per trarne una rendita o, peggio ancora, di costruirci qualcosa. Ho sempre pensato di possedere una mia, sebbene modesta, fabbrica di ossigeno.

Agricoltura rurale: presidio e cura del territorio

L’incuria per prima, poi a seguire business e globalizzazioni varie (nello specifico parassiti “clandestini” sbarcati con le merci… niente politica, per cortesia) portano all’abbandono di determinate attività agricole (perché ormai poco economiche e soppiantate da sistemi intensivi) che, nel loro piccolo, apportavano un enorme contributo: mantenevano vive certe zone contadine lontane dalle città. Vive non solo per la presenza degli insediamenti umani, ma anche perché con il lavoro nei campi si mantenevano puliti anche i boschi, le rive, i torrenti, i canali, e così via. Il business del cemento divora sempre più spazio ai terreni coltivati attorno alle città per accogliere chi fugge dalla non economicità delle zone rurali. Non volendo essere trascinato dalla corrente, con il progetto AgriDen vorrei far crescere la mia personale fabbrica d’ossigeno.

Fare business in agricoltura rispettando ambiente e biodiversità

Poiché anche l’aria che respiriamo è ormai business (quote verdi, ecc, ecc,), la fabbrica d’ossigeno, per poter “respirare” necessita, per l’appunto, di un business. Ovviamente, ecosostenibile al massimo, al contrario non avrebbe alcun senso correlarlo ad una fabbrica d’ossigeno, e che fornisca in qualche modo un altro possibile canale di visibilità alla zona in cui si sviluppa.

Agricoltura sinergico-naturale con budget circolare

L’idea: un’azienda agricola con sistemi naturali che, nel modo più sostenibile possibile, produca e commercializzi prodotti legati al territorio, e che da questi prodotti ricavi, tramite una percentuale sulla vendita, un budget da dedicare alla fabbrica d’ossigeno. Il budget accantonato per la fabbrica d’ossigeno servirà per il mantenimento, la cura, il rimboschimento e l’acquisto di nuove aree da dedicare a bosco e, quindi, alla produzione di ossigeno.